Nel cuore dell’ antica città di Tivoli si trova un luogo incantatalo, Villa Gregoriana a Tivoli. Che viene considerato uno dei più importanti esempi di “giardino romantico “ che sia mai stato realizzato in Italia grazie alle sue caratteristiche naturalistiche e storico ambientali e famoso ancora oggi per le sue Cascate naturali e artificiali immersi in una natura solo in apparenza “ spontanea e selvaggia.”
Nascita della Villa Gregoriana e sue caratteristiche
Il Parco di Villa Gregoriana si distingue dalle altre due ville presenti nel territorio di Tivoli (rispettivamente Villa Adriana residenza suburbana costruita dall’Imperatore Adriano nel II sec.d.C e Villa D’Este con il suo giardino e palazzo di epoca rinascimentale) per essere una Villa meramente Naturalistica, realizzata per il piacere della collettività.
Villa Gregoriana è situata nel Rione più antico della città di Tivoli, quello che viene appellato il “Rione Castrovetere “ e che in epoca passata veniva lambito dal fiume Aniene. Il Rione Castrovetere deve la sua importanza alla presenza dell’antica Acropoli della città dominata dai famosi Templii di epoca Romana che si affacciano su di una forra scavata nel corso di milioni di anni dalle acque impetuose del fiume Aniene . Ed è proprio all’ interno di questa forra molto profonda ove il fiume Aniene compiva un salto di oltre 110 metri che il Papa Gregorio XVI fece costruire la Villa Gregoriana.
Piena disastrosa del fiume Aniene
Il Papa prese spunto per la realizzazione della Villa Gregoriana da una piena disastrosa del fiume Aniene risalente al novembre del 1826 .Questo evento catastrofico distrusse gran parte del rione che si affacciava lungo il corso dell’ antico letto del fiume Aniene. Le distruzioni furono notevoli e i danni ingentissimi. Qui infatti si concentravano numerosissime attività legate al corso del fiume, quali opifici e mulini. Molte di queste attività erano di proprietà della Santa Sede.
Venne dunque indetto dal Papa Gregorio XVI un “ concorso internazionale “ per mettere fine a questo problema che sin dall’ epoca romana interessava la città di Tivoli e di cui ci parla in maniera dettagliata anche “Plinio il Giovane “ nella sua Epistola 8 a proposito della piena del 105 d.C.
Il fiume Aniene viene deviato
Il concorso indetto dal Papa fu vinto dall ‘ Ingegnere Clemente Folchi il cui progetto prevedeva l’allontanamento del fiume Aniene dal centro storico della città e la sua deviazione attraverso la realizzazione di due gallerie parallele scavate nel monte Catillo a nord est di Tivoli con la conseguente realizzazione di una Cascata artificiale di circa 110 metri di altezza.
Contemporaneamente alla deviazione del fiume viene creato lungo il versante orientale e occidentale della forra anche il Giardino o Parco al fine di poter ammirare le cascate naturali e artificiali di questo luogo. Vengono realizzati Viali, stradine, terrazze panoramiche e messi a dimora alberi di varie qualità quali lauri, lecci, corbezzoli,cipressi, pini e un sottobosco lussureggiante di felci, ciclamini,piante d’acanto etc.
Viene dunque ricreato un paesaggio apparentemente naturale e spontaneo dove il fine ultimo è quello di offrire una idea di “Orrida bellezza”, poetica questa propria della Corrente del Romanticismo. Una natura romantica che attrae e che allo stesso tempo respinge, dove c’è un perenne dialogo tra le forze della natura e le opere realizzate dall’uomo.
Papa Gregorio XVI e la costruzione della Villa Gregoriana
La Villa Gregoriana o Parco di Villa Gregoriana viene dunque realizzata nei primi decenni del XIX sec. Su volere di Papa Gregorio XVI che realizzò a Roma tre altri importanti musei: il Museo Egizio, quello Gregoriano Etrusco e infine il Gregoriano Profano all’interno dei “ Musei Vaticani.”
I lavori del Parco cominciarono a partire dal 1832 e solo dopo un paio di anni dal suo avvio nel 1835, il Parco venne inaugurato ufficialmente alla presenza del Papa insieme a tutta la sua corte e a diversi regnanti d’Europa quali il re di Portogallo e la regina delle due Sicilie .
A partire dal 1870 la Villa Gregoriana viene ceduta dallo Stato Pontificio allo Stato Italiano ma solo agli inizi del 1900 verrà aperta al pubblico . Dopo la Seconda guerra mondiale Villa Greogoriana subì un lento ma inesorabile declino finché sul finire degli anni novanta il FAI cominciò a interessarsi al recupero e al restauro di questo eccezionale luogo.
Itinerario di Visita
La visita guidata ottenibile per godere appieno della Villa Gregoriana ha inizio dall’ingresso che si apre su Via di Quintilio Varo. Superata la biglietteria ci si può fermare al primo slargo da cui si può ammirare tutta la bellezza solenne dell’acropoli con i suoi due templii di epoca romana.
Percorriamo dunque il primo viale fiancheggiato da lecci, allori fino a raggiungere la prima terrazza da cui si gode lo spettacolo della Cascata Gregoriana alta ca.110 metri le cui acque sfociano dai cd.Canali Gregoriani lunghi 280 metri costruiti a partire dal 1832.
Proseguendo lungo il percorso ci imbattiamo nei resti di una antica villa di epoca romana di cui ci parla anche l’autore antico Papinio Stazio attribuendole a un famoso personaggio di nome Manlio Vopisco.Il percorso continua all’ombra di alberi maestosi fino a raggiungere la cd.Valle dell’Inferno dopo aver ammirato numerose cascatelle .
Alla fine si raggiunge la parte piu bassa della forra, laddove si forma un laghetto di nome il Pelago le cui acque vengono poi risucchiate da un inghiottitoio di natura carsica. E’ questo il luogo più famoso della Villa Gregoriana. Risaliamo dunque il sentiero che ci condurrà verso l’Acropoli raggiungendo i templii che furono rappresentati in epoche passate dagli artisti che all’epoca del Grand Tour venivano a Tivoli per ammirarne le antiche vestigia e le bellezze naturalistiche di questo luogo.
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